Scopri Livorno e provincia a 360 gradi

La provincia di Livorno è la quinta in toscana per numero di abitanti e la settima per superficie; confina con le province di Pisa e Grosseto. Ad oggi conserva la forma del 1925, quando il gerarca mussoliniano Costanzo Ciano volle che la già esistente unità amministrativa livornese fosse estesa ai comuni di quella che allora era la Maremma pisana e al comune di Collesalvetti. La sede dell’amministrazione è situata nella città di Livorno, nel Palazzo Granducale.
Le prime tracce umane nel territorio risalgono al paleolitico, ma si è popolato realmente soltanto nell’età del bronzo, quando gli esseri umani sfruttavano le risorse agricole e minerarie. La costituzione dei primi centri urbani, ottenuta aggregando villaggi sparsi, risale invece all’età del ferro. Nell’epoca etrusca i territori dell’attuale provincia erano suddivisi tra l’influenza delle città di Populonia, Pisa e Volterra. Il commercio marittimo, che si avvaleva di una serie di porti e approdi tra cui Populonia, permetteva tra le altre cose l’importazione di oggetti di lusso prevalentemente provenienti dall’Oriente, che finivano per arricchire dimore e sepolture della classe dirigente. Sotto i romani, a partire dal II secolo avanti Cristo, non solo le zone costiere si popolarono di ville, ma ai porti di Populonia e Vada si aggiunse anche il Portus Pisanus, in una laguna ora interrata nell’attuale periferia nord di Livorno. Il sistema stradale etrusco venne inoltre incrementato con la costruzione della via Aurelia.
La zona nord della provincia è pianeggiante e caratterizzata da un ambiente palustre, mentre a sud vi sono modesti rilievi. Nella zona a sud di Livorno e nel promontorio di Piombino la costa è invece alta e rocciosa.
La provincia comprende l’Isola d’Elba e le isole di Montecristo e Pianosa. Il fiume Cecina è il suo unico corso d’acqua rilevante.
Il porto principale è quello di Livorno, uno degli scali mercantili più importanti d’Italia. Da qui partono traghetti per la Corsica, la Sardegna, Capraia e talvolta anche per la Sicilia. Piombino è un altro scalo importante, da qui partono invece navi per l’Isola d’Elba e per la Sardegna. Porti minori sono invece presenti a Portoferraio, Porto Azzurro e Rio Marina.
Una parte consistente dell’economia è occupata dal settore industriale, sviluppato nel capoluogo e nei centri di Piombino e Rosignano Solvay. A Livorno vi sono industrie petrolchimiche e di lavorazioni meccaniche e anche la cantieristica è sviluppata. A Rosignano Solvay invece l’attività industriale principale è costituita principalmente dalla fabbrica della Solvay Group, che opera nel settore farmaceutico e chimico. A Piombino sono invece presenti acciaierie.
Livorno è la terza città della Toscana per popolazione e costituisce con Pisa e Collesalvetti il vertice di un triangolo industriale. Si tratta di uno dei più importanti porti italiani, sia per quanto riguarda l’ambito turistico che quello commerciale. Da tempo si tratta di un’area di crisi industriale complessa, situazione riconosciuta nel 2015. È ritenuta la più moderna tra le città toscane, eppure conserva testimonianze artistiche, storiche e architettoniche sopravvissute ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. La città si è notevolmente sviluppata per volontà dei Medici dalla seconda metà del XVI secolo e fu poi un importante porto franco, frequentato da mercanti straniere e sede di consolati. Sin dalla fine del Cinquecento si è infatti affermata come città multietnica e culturale, nella quale sopravvivono chiese, cimiteri, palazzi e ville legati ai nomi di importanti comunità straniere. Tra il XIX secolo e i primi del Novecento, mentre si avviava il processo di industrializzazione, fu una rilevante meta turistica a livello internazionale grazie ai suoi stabilimenti balneari e termali. Oggi è sede dell’Accademia navale della Marina Militare.
La Riserva Naturale di Calafuria è situata lungo l’entroterra a sud di Livorno e comprende un sistema collinare di circa 115 ettari di macchia mediterranea perfettamente integrata con l’ambiente costiero. Della suddetta fa parte la scogliera di Calafuria, una magnifica scogliera di arenaria che va dalla Marina del Boccale sino alla Baia del Rogiolo di Quercianella. Si tratta di un paradiso marino per sub e bagnanti. All’inizio della scogliera si trova il neo-medievale Castello del Boccale, un edificio oggi residenziale costruito a picco sul mare, il cui nucleo originario si erge su una torre di avvistamento medicea del XVI secolo. Più a sud si trova la Torre di Calafuria, anch’essa costruzione medicea, alta circa 20 metri. Essa faceva parte del sistema di avvistamento contro le incursioni dei pirati barbareschi.
Rosignano Marittimo è un borgo medievale arroccato sulla sommità di un poggio che domina la costa tirrenica il cui nucleo più antico, detto il Castello, venne con ogni probabilità edificato nel X secolo. Nella città sono sviluppati storia, industria e turismo e sono molto note alcune frazioni come Castiglioncello, Vada e Rosignano Solvay. Quest’ultima nacque nei primi del ‘900, quando attorno allo stabilimento per la fabbricazione della soda dei fratelli Solvay si creò un vero e proprio paese. Esso costituisce il più tardo esempio italiano di città-giardino e presenta un complesso e variegato contesto socio-economico. Accanto al polo chimico si è sviluppato un fitto tessuto di piccole e medie imprese commerciali e di turismo balneare, soprattutto grazie alle cosiddette “Spiagge Bianche”, note grazie all’insolito colore della sabbia, paragonato alle coste tropicali. Esso è conseguenza di anni di lavorazione e di scarichi di carbonato di calcio da parte di un impianto del gruppo Solvay.
Castiglioncello è la frazione più frequentata grazie alle sue spiagge e alla sua vivace vita notturna. Sorge su un promontorio immerso nel verde. In epoca etrusca era già un importante centro militare, mentre in epoca romana fu sede di lussuose ville. Nell’Ottocento i pittori Macchiaioli si riunivano qui presso la tenuta del mecenate Diego Martelli, dando vita alla Scuola di Castiglioncello. Negli anni Sessanta il film “Il Sorpasso” di Dino Risi la portò alla ribalta internazionale, essendo ambientato proprio su questa costa. Degni di nota sono il Castello Pasquini, un’imitazione delle costruzioni medievali oggi proprietà del comune di Rosignano Marittimo e sede di manifestazioni ed eventi culturali, e il porto turistico di Cala de’ Medici.
Tra le altre località vi è Bolgheri, un borgo storicamente noto come Maremma Pisana, sito sulle Colline Metallifere. Il borgo si sviluppa attorno al castello medievale, il quale sorge su una modesta altura raggiungibile attraverso il Viale dei Cipressi, una strada lunga quasi 5 km, dinnanzi all’oratorio settecentesco di San Guido. Questo luogo è stato celebrato da Giosuè Carducci nella poesia “Davanti a San Guido”.
Castagneto Carducci si trova invece al centro della costa degli Etruschi.
San Vincenzo si estende tra il capoluogo e Piombino ed è un centro turistico-balneare. Qui si svolge annualmente il Palio della Costa Etrusca, una manifestazione sportiva.
Suvereto, uno dei comuni della Val di Cornia, è sede di importanti aziende vinicole e fa parte dell’associazione Città del Vino. È stato premiato con Bandiera Arancione dal TCI ed è ritenuto uno dei borghi più belli d’Italia. Il suo toponimo, attestato per la prima volta nel 973, deriva dal latino suber, sughero.
Nella stessa Val di Cornia si trova Campiglia Marittima, borgo medievale il cui Palazzo Pretorio ospita oggi un archivio storico ed un museo, nel quale sono custoditi reperti provenienti dal recente scavo archeologico della Rocca del paese.
A Bibbona si trova una riserva naturale biogenetica protetta, che contiene piante come l’arboreto da seme. Tra i palazzi d’interesse c’è il Palazzo del Comune Vecchio, edificio di impianto medievale. Bibbona conserva anche numerose tracce delle antiche fortificazioni.
L’antico borgo di Montescudaio è una località di origini antichissime che risalgono sino alla civiltà villanoviana. Nel 1092 venne donata da Gherardo della Gherardesca la chiesa di Sant’Andrea al Monastero delle Benedettine, mentre nel 1100 venne edificata la Torre Civica, un tempo ingresso del castello. L’aspetto medievale del borgo fu sconvolto dai terremoti del 1846 e del 1871. La zona è ricca di olivi e viti.
Il Golfo di Baratti deve la sua denominazione alla località di Baratti. È un’insenatura caratterizzata da una spiaggia sabbiosa che si distingue per i colori dorati e ambrati e per la presenza di scorie di ferro, residui della sua lavorazione durante il periodo etrusco.
Populonia fu un antico insediamento etrusco, era infatti una delle dodici città della Dodecapoli etrusca, le città-stato principali che facevano parte dell’Etruria. L’acropoli della città storica corrisponde oggi a Poggio del Castello e Poggio del Telegrafo.
Il Parco Archeologico di Baratti e Populonia, che comprende circa 80 ettari, è stato inaugurato nel 1998 per rendere accessibili alla visita alcune aree archeologiche e i nuovi resti rinvenuti negli scavi archeologici condotti nella zona dal 1996. Comprende ampi settori dell’antica città di Populonia, unico insediamento urbanizzato etrusco sul mare, divisi per itinerari archeologici e naturalistici.
Testimonianze del passato etrusco si trovano anche a Piombino, un tempo capitale del Principato di Piombino. Nel suo centro storico sono conservati monumenti architettonici e opere d’arte prodotte anche da Leonardo da Vinci e Andrea Guardi. Vi sono un museo archeologico, un museo del castello, un museo di arte sacra e il Museo del Mare e Acquario Città di Piombino.
Il parco archeominerario di San Silvestro, nato dopo le campagne di scavo del castello di Rocca San Silvestro, è un’area naturale protetta. Al suo interno sono visitabili il Museo del Minatore, il Museo dell’Archeologia e dei Minerali e la Rocca San Silvestro.
La miniera di Montecatini Val di Cecina è invece un’antica miniera di rame situata a 1 km dal centro storico e rimasta attiva fino agli inizi del ‘900. Nel XIX secolo è stata la più grande miniera di rame d’Europa. Qui è nata la società Montecatini, una delle maggiori industrie europee. È il luogo ideale per conoscere le tecniche di estrazione e le storie dei minatori, ammirando le strutture ottocentesche, le ex Laverie, parte delle gallerie e gli uffici della Direzione.


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